Vita "mutata"

L'altro giorno, un nuovo "miracolo" della scienza è stato divulgato: una nuova vita sta per nascere, una bella bambina che non si ammalerà di cancro al seno, destino toccato a diverse donne della sua famiglia, mamma compresa. Non avrà il cancro al seno, perchè la predisposizione ereditaria a questa patologia è stata rimossa dal suo corredo genetico.
E' confortante sapere che la medicina fa passi da gigante e che la ricerca scientifica libera l'umanità da tante patologie. E' altrettanto legittimo nutrire l'auspicio che i propri figli godano di una salute perfetta. E' naturale che noi tutti esseri umani tendiamo a rifuggire il dolore e a ricercare pace e serenità.
Ma cosa c'è di naturale nel manipolare il corredo genetico di una bimba, che deve ancora venire alla luce, per azzerare la probabilità che si ammali di tumore al seno? E quante informazioni genetiche potranno essere cancellate, con il pretesto di cancellare alcune patologie?
Circa 70 anni fa, un signore con ciuffetto e baffetti decise di realizzare una clinica che si sarebbe occupata della nascita di bambini perfetti, nati dall'unione di belle ragazze teutoniche e di ragazzi con un cervello di prim'ordine. Sappiamo tutti com'è andata a finire quella vile storia!
Pretendere di mutare geneticamente una vita nascente, al fine di eliminare il rischio di affrontare una patologia, non mi sembra poi così differente da ciò che è stato nel secolo scorso.
L'essere umano è proteso alla ricerca del proprio benessere, ma il limite davanti al quale arrestare questa corsa mi sembra spostato sempre più in là, anzi, mi sembra che non esista alcun limite alla ricerca della salute, del potere, della felicità. San Paolo disse: tutto concorre al bene di coloro che amano Dio.
La versione laica e scientifica di questa frase sembra risuonare più o meno così: tutto concorre al mio bene, a discapito di tutto il resto, che sia Dio, i miei simili o la natura. E così, la corsa a rifuggire dai dolori della vita, dalle angosce, dalle difficoltà travolge tutti i valori fondamentali che ogni essere umano dovrebbe nutrire nel suo cuore. E travolge, ovviamente, soprattutto il rapporto con Dio, lo cancella, come se ognuno di noi potesse essere autosufficiente e ottenere tutto ciò che desidera nella propria vita. E' una semplice ricerca della felicità oppure nasconde l'incapacità di affrontare un disagio, un dolore, una mancanza, che nasconde la Vera Incapacità, cioè quella di affidarsi nelle mani di Dio? Stiamo veramente scivolando verso un mondo senza Dio? Stiamo veramente sostituendo Dio con noi stessi, con i falsi dei del progresso scientifico e tecnologico? Il mio augurio, per l’umanità, è che lo Spirito Santo illumini i ns. cuori e ci faccia riconoscere Gesù Bambino per quello che è: l’unica fonte di Salvezza! Buon Natale.

Il dolore,la sua accettazione,il rifugiarsi in Dio,sono delle tappe che l'essere umano raggiunge solo a prezzo di grande sofferenza interiore.Non è facile accettare la nostra caducità,la malattia e il decadimento fisico,occorre lavorare molto su se stessi ricercando costantemente il colloquio con Dio .Della storia terrena di Gesù mi ha sempre affascinato proprio il Suo volersi fare piccolo,debole come gli esseri umani,per poterci comprendere in modo più pieno e,se possibile,quasi annullare la distanza che divide Lui cosi' perfetto da noi tanto miseri.E' vero, l'umanità sta scivolando verso l'autodeterminismo,non riesce più ad accettare quello che la vita ci offre,sia pure il dolore.Proprio in questi giorni,mi hanno colpito le parole di una signora molto anziana,che ha avuto lutti anche molto importanti ,come la morte di una figlia:"ho avuto una buona vita,ilSignore mi ha dato grandi dispiaceri,ma anche molte gioie;ho vissuto una vita semplice ed ho molto lavorato,accontentandomi delle piccole e grandi gioie che mi sono state concesse.Di queste ed anche del dolore Lo ringrazio."Queste parole di una donna molto semplice e serena mi hanno dato una grande lezione di vita e lo spunto per riflettere sul mio essere cristiana.Buon Natale Agnese , buon Natale a tutti noi che siamo alla ricerca di Dio,buon Natale a chi non si è ancora accorto di avere bisogno solo di Lui.

Senza dubbio la scienza dispone di un potenziale molto ampio... questa però è una spada a doppio taglio, come molti di noi hanno intuito.
il limite di fatto c'è, siamo noi che preferiamo far finta di nulla. siamo noi incapaci a mettere in moto il buon senso!
alcune avanguardie dell' inizio del Novecento, i futuristi, avevano addirittura prospettato l'eventualità di creare un figlio che sia puro frutto dell' intelletto, ( scandalo per le orecchie dei loro contemporanei!) oggi invece l'ipotesi si fa sempre più minacciosa... realizzare un bambino " a tavolino", progettarlo nei minimi dettagli, come fosse un soprammobile... è pazzia o cos'altro?
e poi non pensiamo a questa povera creatura che quando crescerà potrebbe rendersi conto di essere stato praticamente manipolato? saprà accettarsi? quali danni si causeranno alla personalità, alla psiche, alla vita di questo essere umano soltanto per soddisfare questo nostro personale e narcisistico sfizio?

Leggendo questo post mi sono accorto della facilità con cui si è passati da un argomento per certi versi buono ad uno diametralmente opposto. Che la medicina, con le conoscenze di oggi, arrivi anche a manipolare il corredo genetico di una persona per evitarle un' atroce sofferenza fisica e un' ancor più atroce sofferenza psicologica, la vedo come una benedizione. Da qui a dire che si andrà verso la creazione di persone perfette senza difetti , citando anche Hitler con le sue folli manie di potere , ce ne vuole a mio avviso. C'è un modo giusto e un modo sbagliato di usare le cose che abbiamo. Davanti ai rischi che investono il progresso medico dovremmo forse preferire di continuare a vedere soffrire le persone che abbiamo accanto ? E' giustissimo il monito a preservare la vita nella sua integrità perchè il pericolo esiste e la questione è tra le più delicate ma bisogna guardare con speranza verso tutto ciò che potrebbe , in futuro , permetterci di vivere e di farlo in salute.
Tre anni fa ho perso mio cugino e lui era malato fin dalla nascita di una malattia che lo ha portato via all' età di 26 anni ma non prima di averlo debilitato tanto nel fisico. Guardarlo senza fiato dopo aver camminato per 10 metri faceva impressione, ve lo garantisco. Era un ragazzo pieno di voglia di vivere , capace di rasserenarti con la sola sua presenza. Non passa giorno in cui non mi chieda il perchè di tutto questo come anche del perchè esista il dolore e la sofferenza..
Forse se le nostre conoscenze in campo medico e scientifico fossero state ad un altro livello oggi Luca sarebbe ancora qui...

Ciao Simone, benvenuto tra noi, ti ringrazio per la tua testimonianza e mi scuso per non averti risposto tempestivamente. Come ho già scritto nel mio post, è legittima, anzi, naturale la ricerca dell’uomo del benessere fisico e materiale: a nessun essere umano piace la sofferenza, ognuno di noi anela a non provarla e a non vederla sugli altri. Così come sono naturali lo sbigottimento e il dolore di chi deve venire a patti con essa.
E certamente non rifuggo dalle possibilità che le cure mediche possono offrire. Ben vengano i progressi nella medicina, ma io nutro un po’ di timore riguardo alle manipolazioni genetiche e il mio post precedente esternava proprio questo: il timore che medici compiacenti possano non solo mettere le loro conoscenze al servizio dei pazienti, ma anche soddisfare richieste che non hanno niente a che vedere con il benessere fisico.
La mia non era una critica ai progressi della medicina, ma all’uso che, potenzialmente, si può fare di essi.
Ho letto anche l’altro post che hai lasciato sul forum. Il mio augurio sincero è che la scintilla che è scoccata in te possa crescere e riscaldarti il cuore.

Ti ringrazio Agnese per la tua risposta e il bell' augurio , lo spero anche io... Sono d'accordo con te infatti come dicevo esiste sempre un modo giusto , positivo se vogliamo, di usare le cose. Purtroppo il pericolo è sempre in agguato, tanto più per una questione cosi delicata il rischio di fare del male è forte.. Conosco bene i medici per via del mio lavoro e so quanto alcuni di loro siano più interessati al successo e alle lotte di potere piuttosto che alla salute dei loro pazienti. Non ho la presunzione di essere un santo, ne miro a diventarlo, ma sono comunque contento di sentire , nonostante tutto , che una parte di me protesta ancora davanti a questo modo di concepire la vita. Che scopo ha avuto la mia esistenza se l' unica ambizione è la carriera ? Torno proprio stasera da una presentazione di un prodotto che ho fatto in un ospedale davanti a un pubblico di medici. La maleducazione con cui uno di loro sbuffava a voce alta , imprecando con parole che preferisco non ripetere.. La presunzione di essere superiore solo perchè laureato in medicina... E non ti parlo di una persona della mia età ma di una persona di almeno 60 anni , qualcuno che si presume sappia cosa vuol dire essere adulti...
Non ho quell' "alone di serenità" che sembrano avere molti di voi in questo forum e che traspare dalle vostre risposte , forse perchè la mia fede è ancora imperfetta e ti confesso che in quel momento l' avrei preso a schiaffi tanto ero disgustato dal suo comportamento. Talvolta mi chiedo se esistano dei modi più diretti per combattere il male oltre la preghiera se capisci cosa intendo... Mi ci vedo bene con una spada in pugno , un po come gli arcangeli delle scritture Ma, scherzi a parte, poi capisci che forse la lotta che stai vivendo non è con quel medico ma col male che è dentro di te e che ti spinge sempre a diventare qualcosa che non sei...
Sono contento di aver trovato questa piccola oasi in cui potermi "rinfrescare" insieme a voi... Sento che è una cosa che mi fa del bene e per questo avete tutta la mia riconoscenza... Grazie di cuore.

Ciao Simone,
sono ben lieta che tu sia tra noi in questa oasi e sono io a doverti ringraziare per la tua disponibilità a condividere con noi i dubbi, il dolore..... la tua vita insomma.
Mi hai fatto sinceramente sorridere nell'immaginarti con una spada a punzecchiare il medico maleducato . Ahimè, di indifferenza ed insofferenza nei confronti del ns. prossimo siamo testimoni e, purtroppo, anche autori nella ns. quotidianeità. E' una grandissima sfida riuscire ogni giorno, nelle piccole cose, a seguire la Parola di Gesù: sarebbe molto più semplice gettare la spugna e dire: ah no, non posso farcela. Ma, come hai potuto contastare, Lui ti chiama quando e come meno te lo aspetti e ti vuole così tanto da non mollarti, anche quando ognuno di noi lo molla.... per un po'. E allora non possiamo fare altro che seguirlo, imperfetti, addolorati, delusi, ma nutrendo la speranza di poter essere ogni giorno sempre un po' più simili a Lui. Del resto, come tu stesso hai riportato su un altro post, Lui ci chiede di amarlo, di ricambiare il Suo amore con i ns. limiti, i ns. pregi...... un amore così smisurato non può lasciare indifferente nessuno di noi, bisogna pur ricambiarlo, ti pare?
A presto.

( un amore così smisurato non può lasciare indifferente nessuno di noi, bisogna pur ricambiarlo, ti pare? )


condivido, infatti ho smesso di cercare di essere "meritevole" del Suo amore come ho sempre creduto; gli vado incontro come sono. Non mi sento ancora pronto per altri passi ma per ora cerco di mantenere nella giornata un momento per pregare. Lo so, è poco ma preferisco essere assiduo in qualcosa di semplice che mancare nelle cose più grandi. Almeno in questo so che sono presente col cuore e confido che Lui ne tenga conto. A presto Agnese