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 Dalla conversione alla testimonianza: Gesù e la Samaritana

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Ernesto

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MessaggioTitolo: Dalla conversione alla testimonianza: Gesù e la Samaritana   Dalla conversione alla testimonianza: Gesù e la Samaritana Icon_minitimeVen 22 Feb 2008, 15:10

Clicca qui qui per leggere il brano del Vangelo ed ascoltare la base musicale del canto “Gesù e la Samaritana”

Il brano di Gesù e la samaritana (Gv 4, 5-42) mi è sempre stato molto e caro ed è , secondo me, uno dei più belli della Scrittura.
Ma questa sera, meditando la Liturgia della Parola di domenica prossima (III Domenica di Quaresima, ANNO A), con il gruppo a cui partecipo abitualmente il martedì, mi ha toccato particolarmente da vicino, permettendomi di dargli una nuova lettura (come è vero che la Parola di Dio è sempre nuova!) anche alla luce della mia personale esperienza che credo possa avere molti punti in comune con quella di tanti altri viandanti. In particolare mi è piaciuto vederci il cammino che dalla conversione autentica deve necessariamente portare ad una testimonianza fruttuosa.
Non ho saputo resistere all’impulso di mettere per iscritto queste semplici riflessioni con l’idea, forse, di condividerle con voi.

Come a me, penso a molti di voi sia capitato, in un momento particolarmente buio della propria esistenza, di sentire una sensazione di vuoto, una “sete dell’anima” più forte di quanto si fosse mai provato e, diversamente dalle altre volte, l’esigenza e la volontà di colmarli. Tuttavia, si pensa inizialmente di poter soddisfare i nostri bisogni con delle cose materiali, attingendo a “fonti” che si rivelano essere effimere e non riescono a toglierci quella sensazione di sete (“«Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete …” Gv 4,13).
È proprio in questi momenti che Gesù si avvicina a noi con audacia, fa il primo passo e, mendicante della nostra attenzione, cerca di farci comprendere che ha bisogno di noi, del nostro aiuto (“«Dammi da bere»” Gv 4,7b).
Il primo sentimento che spesso si sperimenta, consapevoli del proprio stato di peccato, è l’inadeguatezza di accostarci a Lui e non si riesce a comprendere perché Gesù possa avere bisogno proprio di noi (“«Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?»” Gv 4,13).
Poi, pian piano, iniziamo ad avvicinarci timidamente a Lui che ci sussurra dolci parole, da cuore a cuore, e comprendiamo che Egli sa scrutare i segreti più nascosti del nostro cuore (“mi ha detto tutto quello che ho fatto” Gv 4,39b). E ci rivela che è proprio l’unico Signore della nostra esistenza (“«Sono io, che parlo con te»” Gv 4,26 ) che tanto avevamo cercato in quei momenti di profonda angoscia e insoddisfazione, quando non sapevamo neanche cosa desiderare e a chi domandarlo («Se tu conoscessi il dono di Dio … tu avresti chiesto a Lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva» Gv 4,10 ). Finalmente sperimentiamo che solo Dio può colmare definitivamente il nostro vuoto e darci una felicità che non sia solo momentanea (“chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno” Gv 4,14).
Il passo successivo è poi quello di chiedere al Signore di entrare a far parte definitivamente della nostra esistenza (“dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua” Gv 4,15 ) e Gesù, che non aspettava altro, non tarderà a soddisfare la nostra richiesta, e ci accorgeremo che la ricchezza della Sua Grazia va molto al di là di qualsiasi nostra aspettativa (“Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna»” Gv 4,14b).
Di fronte a questa scoperta così bella, si avverte una gioia indicibile che non è possibile tenere per sé e si sente il bisogno di renderne testimonianza, si vorrebbe gridarlo al mondo intero (“Venite a vedere” Gv 4,29) e se la nostra testimonianza è autentica potremo portare a Cristo molte persone (“Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna, che testimoniava” Gv 4,39).
Solo un cammino di fede più profondo (e per chi è fortunato la guida di un padre spirituale) ci farà comprendere che la nostra testimonianza deve essere solo uno strumento che porti a Gesù e che le nostre parole non devono far altro che alimentare la sete di ascoltare la Sua Parola affinché “Molti di più credettero per la sua parola e … dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo»” (Gv 4,41-42).

La nostra comunità e questo sito web come strumento di comunicazione e di evangelizzazione prendono spunto proprio da quel “Venite a vedere” le meraviglie che il Signore ha compiuto e compie ogni giorno per noi!

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paoletta

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MessaggioTitolo: Re: Dalla conversione alla testimonianza: Gesù e la Samaritana   Dalla conversione alla testimonianza: Gesù e la Samaritana Icon_minitimeVen 22 Feb 2008, 15:42

Caro Ernesto... prima di tutto voglio ringraziarti per aver introdotto un'argomento così prezioso e importante. L'incontro con Gesù se è vero e appassionato porta inevitabilmente ad una profonda conversione,ma c'è un grande mistero,una cosa che davvero nn si può spiegare: perchè sceglie determinate persone? persone " insospettabili ",comunissimi peccatori! e a loro fa sentire tutto il Suo amore,come mai a nessun altro. c' è sempre una profonda meraviglia quando ci penso. forse lo fa perchè sa che più di tutti sono i peccatori che possono riconoscere e accettare il Suo amore ed esserGli grati per sempre di quel dono... poi c'è la testimonianza,il passaggio successivo... una cosa quasi spontanea,meccanica,perchè immagino che non si può tenere per sè quella grande gioia,ma bisogna che anche altre persone la scoprano nella loro vita! che bella la figura della donna samaritana,così vicina a noi,così vera,senza infingimenti! autentica! come autentica sarà la sua conversione e la testimonianza! preghiamo il nostro Re perchè metta nei nostri cuori il desiderio di diventare fonte di acqua vera e viva come quella semplice samaritana!
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